Miniassegni

Fai clic sull'immagine
per vedere la Gallery
        

Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia

Banca Antoniana di Padova e Trieste

Banca Belinzaghi

Banca Cattolica del Veneto

Banca del Friuli

Banca del Salento

Banca di Credito Agrario Bresciano

Banca di Credito Agrario di Ferrara

 

Banca di Trento e Bolzano

 

Banca Industriale Gallaratese

Banca Popolare del Montefeltro e del Metauro

Banca Popolare di Bergamo

Banca Popolare di Lecco

Banca Popolare di Milano

Banca Popolare di Novara

Banca Provinciale Lombarda

Banca San Paolo - Brescia

Banca Sella

Banco Ambrosiano

Banco di Chiavari e della Riviera Ligure

Banco di Napoli

Banco di Sicilia

Banco Lariano

Cassa di Risparmio di Biella

Cassa di Risparmio di Cuneo

Cassa di Risparmio di Jesi

Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

Cassa di Risparmio di Venezia

Casse Rurali Artigiane

Credito Artigiano

Credito Italiano

Credito Varesino

Il Banco di Santo Spirito

Istituto Bancario Italiano

Istituto Bancario San Paolo di Torino

Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane

Istituto Centrale di Banche e Banchieri

Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane

   
  
 
Miniassegni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

I miniassegni furono un particolare tipo di denaro che circolò in Italia alla fine degli anni settanta in sostituzione degli spiccioli che in quel periodo scarseggiavano e che fino ad allora erano stati sostituiti da caramelle, francobolli, gettoni telefonici e in alcune città anche biglietti di trasporto pubblico.

I primi miniassegni fecero la loro comparsa nel dicembre del 1975 (il 10 dicembre 1975 da parte dell'Istituto Bancario San Paolo e avevano il valore di 100 lire) e successivamente vennero emessi da molte banche; avevano il valore nominale di 50, 100, 150, 200, 250, 300 e 350 lire. Furono chiamati così perché erano assegni circolari ma più piccoli di quelli normali.

Per superare il divieto di emettere moneta (prerogativa esclusiva delle banche centrali), le banche emisero dei veri e propri assegni circolari di piccolo taglio intestati ad enti e società già muniti della loro girata; in pratica, essendo così dei titoli al portatore, venivano scambiati di mano in mano come se fossero stati vera e propria moneta corrente.

Fu una vera e propria invasione. Ne circolarono 835 tipi diversi, emessi da 33 banche,  per un ammontare stimato in oltre 200 miliardi di lire e probabilmente fu un affare colossale per le banche dato che moltissimi di questi pezzetti di carta andarono distrutti, anche a causa della pessima qualità della carta, o finirono in mano ai collezionisti o ancora dimenticati in qualche cassetto.

I miniassegni sparirono sul finire del 1978 quando l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato fu finalmente in grado di sopperire alla mancanza di spiccioli provocata dall'inflazione che in quel periodo era elevatissima.

Anche alcuni grandi magazzini emisero dei miniassegni sotto forma di "Buono Merce" e circolarono persino dei miniassegni falsi.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Buono miniassegno Upim Rinascente 1977

Istituti di credito interessati  Le banche che emisero i miniassegni furono:

  • Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia,
  • Banca Popolare di Matino e Lecce,
  • Banca Antoniana,
  • Banca Belinzaghi,
  • Banca Calderari e Maggioli,
  • Banca Cattolica del Veneto,
  • Banca del Salento,
  • Banca popolare del Montefeltro e del Metauro,
  • Banca di Credito Agrario Bresciano,
  • Banca del Friuli,
  • Banca di Credito Agrario di Ferrara,
  • Banca di Trento e Bolzano,
  • Banca Industriale Gallaratese,
  • Banca Popolare di Bergamo,
  • Banca Popolare di Crema,
  • Banca Popolare di Lecco,
  • Banca Popolare di Milano,
  • Banca Popolare di Novara,
  • Banco di Chiavari e della Riviera Ligure,
  • Banca San Paolo di Brescia,
  • Banco di Napoli,
  • Banco di Sicilia,
  • Banco Ambrosiano,
  • Banco di Santo Spirito,
  • Banco Lariano,
  • Cassa di Risparmio di Biella,
  • Cassa di Risparmio di Cuneo,
  • Cassa di Risparmio di Jesi,
  • Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù
  • Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto,
  • Cassa di Risparmio di Venezia,
  • Credito Italiano,
  • Credito Artigiano,
  • Credito Varesino,
  • Istituto San Paolo di Torino,
  • Istituto Bancario Italiano,
  • Istituto Centrale di Banche e Banchieri,
  • Banca Provinciale Lombarda,
  • Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane,
  • Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane,
  • Banca Sella.

Vennero emesse persino serie figurate, chiamate serie turistiche, chiamate così poiché vi erano stampate immagini o fotografie. Le serie figurate vennero emesse in quantità limitate ed a prezzi di vendita molto alti, rendendo così la collezione di miniassegni solo per pochi collezionisti.

 
  
 
Realizzato con SitoInternetGratis :: Fai una donazione :: Amministrazione :: Responsabilità e segnalazione violazioni :: Pubblicità :: Privacy